Grazie al Team di Sport4life per avermi coinvolto nella redazione di “Buone pratiche per apprendere dall’atleta” che ha pubblicato l’articolo seguente nel numero di Agosto 2021, Edizioni Sport4life.
Se sei curioso e vuoi leggere tutti gli altri contributi sulle buone pratiche e l’amore per l’apprendimento puoi scaricare l’intera pubblicazione qui: http://sport4lifecoach.com/includes/e-book/ebook-5.php

“La potenza del pensiero
muta il destino.

L’uomo semina un pensiero
e raccoglie un’azione;
semina un’azione
e raccoglie un’abitudine;
semina un’abitudine
e raccoglie un carattere;
semina un carattere
e raccoglie un destino.

L’uomo costruisce il suo avvenire
con il proprio pensare ed agire.
Egli può cambiarlo
perché ne è il vero padrone”.

(Sivananda, maestro indiano di yoga della prima metà del ‘900)

Se apparentemente un pensiero rappresenta solo un evento all’interno della dimensione mentale o psichica dell’uomo, esso tuttavia possiede la forza del cambiamento reale, persino del cambiamento di quello che chiamiamo, volgarmente, destino. Come ciò possa avvenire passa da numerosi e complessi processi che qui scelgo di riassumere in questa breve ma efficace descrizione poetica: il tuo pensiero convinto e determinato potrà trasformarsi e generare azioni; le tue azioni ripetute potranno diventare abitudini inconsapevoli e radicate; le nostre abitudini assumeranno la veste del carattere; il nostro carattere segnerà, volenti o nolenti, il tipo di vita che ci troveremo a vivere.

E tutto questo accadrà, sia che ce ne accorgiamo sia che non ce ne accorgiamo. La differenza la farà la consapevolezza che metteremo nei nostri pensieri e nelle nostre azioni, scelte o abitudini, per selezionare e filtrare quelli più utili da quelli meno utili, quelli che ci appesantiscono da quelli che ci possono potenziare, o come mi piace dire, quelli che infangano il nostro mondo interiore da quelli che lo abbelliscono, e fare in modo di esserne almeno in parte autori consapevoli.

Allora possiamo chiederci:

“quanto della vita attuale che vivo sento di essere l’autore? E quanto invece sento di subire passivamente lo svolgersi di pensieri, emozioni, azioni ed eventi?”

Nella pratica di Coaching con i miei clienti (sia giovani che meno giovani, sia per obiettivi life che di lavoro) e nella vita in generale, mi sono resa conto che alcuni elementi possono essere particolarmente significativi se portati a giusta consapevolezza per indurre scelte responsabili e disegni di vita soddisfacenti. Ciò è ancora più vero e più utile per coloro che ricoprono ruoli specifici, si trovano a gestire responsabilità notevoli o gruppi di persone: cosa dirige i loro pensieri e le loro azioni? Quanta consapevolezza c’è in pensiero? E in ogni scelta? Come si creano alcuni processi inconsapevoli anche se poco funzionali? Per rispondere a queste domande, nei percorsi di coaching con i miei Coachee facilito una forma di allenamento fatto di esplorazione e presa di coscienza, affinché vengano esplorati e armonizzati alcuni elementi fondanti per la Persona e i suoi ruoli, che possono poi fungere da elementi di motivazione, soddisfazione e ulteriore spinta all’impegno. È su questi elementi che condurrò voi lettori per una breve e spero piacevole ascesa verso quelli che chiamo i livelli alti del nostro Essere [1].

  • Un primo livello fondante di esplorazione ed allenamento è quello delle Convinzioni: si tratta di quelle credenze di base che tutti ci portiamo dentro molto spesso inconsapevolmente e che determinano la visione di noi stessi e del mondo. Una convinzione nasce sempre dalla generalizzazione di qualche episodio realmente accaduto, ma ad un certo punto perdiamo la capacità di contestualizzarla e ne facciamo una regola di vita o un’immagine statica.

Se dico “io sono una persona precisa”, avrò forse di me un’immagine di persona rigida, attaccata a schemi e standard, legata alle scadenze, e questo, se da una parte mi consente di essere performante e rispettosa degli impegni presi, dall’altra mi impedirà forse di riuscire a fare scelte inusuali, di essere creativa o di allentare ogni tanto la presa per concedermi un po’ di respiro. Una convinzione può quindi risultare in certi casi limitante e in altri potenziante, e irrigidirsi dietro alcune di esse non è mai opportuno in quanto non ci mette in condizione di cambiare o evolvere. Talune convinzioni possono quindi rivelarsi certamente utili in certi casi, ma non in altri.

L’allenamento migliore allora può essere quello di portarle a consapevolezza per comprenderne la reale utilità e poi decidere se mantenerle o no; in una data situazione nella quale proviamo difficoltà, facciamo fatica a trovare una soluzione, o ci sentiamo bloccati, possiamo chiederci: quali convinzioni mi portano a sentirmi così/a vedere così le cose/a darmi queste risposte? Come faccio a sostenere questa convinzione? Quanto mi è realmente utile pensarla in questo modo, in questo particolare momento? Con quali convinzioni sarebbe più utile sostituire le vecchie?

  • Il secondo livello di esplorazione è quello dei Valori, un’area di grande profondità e motivazione per ogni persona. Individuare i valori che sono sottesi a tutte le nostre scelte è sempre un’esperienza di insight molto utile per le persone: quando si mettono in chiaro i valori, ovvero le cose che per noi davvero contano e che inconsapevolmente supportano le nostre scelte o decisioni, è come se d’improvviso ci rendessimo conto di chi veramente siamo. I valori possono fungere da grande motore di energia e motivazione se ascoltati e concretizzati, mentre al contrario possono permetterci di cogliere degli alert importanti verso quelle situazioni/comportamenti che li ostacolassero. Immaginiamo di avere forte il valore della famiglia, e che per motivi di lavoro ci trovassimo sempre via nei fine-settimana, proprio quando il resto della nostra famiglia si riunisce in casa. È probabile che ci troveremmo in condizione di frustrazione e di rammarico ad ogni partenza, e che ad un certo punto sentiremmo sorgere una sorta di conflitto interiore. Per esplorare questo campo, allora, possiamo chiederci: cosa è importante per me più di tutto, in questo periodo di vita? E cosa altro? E cosa altro? Come posso far sì che questi valori trovino nelle mie azioni quotidiane il modo di esser concretizzati? Quanto sono disposta a sacrificare questo valore e fino a quando?
  • Il terzo livello di allenamento è quello delle Emozioni: tema molto in voga negli ultimi anni, le emozioni sono croce e delizia per tanti di noi. Tutti desidereremmo avere livelli di emozioni positivi e gradevoli sempre, mentre in tanti ci troviamo spesso a combattere con alcune forme di emozione spiacevole, pesante o di difficile gestione. Tutti vorremmo goderci la gioia del nuovo lavoro tanto sognato e atteso, ad esempio, ma proviamo al tempo stesso un misto di felicità, paura, ansietà, aspettativa, inadeguatezza, fino ad arrivare ad un livello di tensione che genera stress. Ma come? Non eravamo ansiosi di goderci la gioia di questo nuovo lavoro??

In questo caso sarà importante iniziare a chiedersi come si chiama ciò che proviamo: dare un nome alle diverse emozioni che ci attraversano è già un modo di innalzare a livello cognitivo-razionale un processo inconsapevole, che viaggia per le “vie basse” del cervello in maniera rapidissima. Nominandole senza per ciò identificarvisi, iniziamo a prenderne padronanza e consapevolezza. In seguito, sarà utile indagare la motivazione positiva che ogni emozione porta con sé: in quanto meccanismi evolutivi per la sopravvivenza umana, le emozioni nascono con un preciso intento positivo, per una spinta di conservazione e salvaguardia della nostra esistenza fisica. Ci chiederemo allora: come si chiama ciò che sto provando in questo momento? Quale intento positivo/messaggio mi porta? Cosa mi racconta di me questa emozione? (E nel caso di emozioni spiacevoli) Come posso difendere questa intenzione positiva anche in altri modi, così da potermi liberare di questa emozione spiacevole?

  • Il quarto livello di allenamento che produce stimolati consapevolezze è quello della Spiritualità o degli Scopi alti (la Piramide di Dilts parla di Spirito in senso ampio, mentre in alcune aree di Intelligenza emotiva si fa riferimento al raggiungimento di Scopi nobili). Questo è il livello dei nostri grandi perché, delle motivazioni alte e profonde, dei grandi temi universali che ci appassionano e ci muovono da dentro: tutti, di certo, abbiamo un particolare tema universale verso cui proviamo interesse e ingaggio, anche se magari non ci abbiamo mai riflettuto in maniera specifica. Se non vi viene in mente nulla, potete iniziare a cercarlo confrontandovi ad es. con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per uno sviluppo sostenibile: osservate la griglia con i 17 Goals chiedendovi quale tra questi vi intriga di più, o vi suscita un certo coinvolgimento: per quale saresti disposto a batterti? Sarà già un primo modo per comprendere quale tema ci suscita più coinvolgimento di altri.

Questo è infine il livello dentro cui possiamo anche riuscire ad armonizzare la nostra Mission e la nostra Vision, sia a livello personale che professionale o aziendale. Perché facciamo tutto ciò che facciamo? Perché amiamo dedicarci a determinati ambiti o attività? Che tipo di mondo desideriamo contribuire a creare? A quale “chiamata” rispondiamo? E in che modo specifico possiamo offrire il nostro seppur piccolo contributo?

Una volta costruito anche questo livello, sarà come avere una grande e forte bussola che ci guiderà nel corso della nostra vita: sarà questa bussola ad ispirare i nostri pensieri, le nostre azioni, le nostre abitudini e quindi a forgiare la nostra vita.

La scalata di questi livelli, e man mano la costruzione di una coerenza tra essi, se certo non è semplicissima da compiere, rappresenta però un potente esercizio di consapevolezza per imparare a dirigere i nostri pensieri in maniera positiva, fare scelte responsabili e creare disegni di vita soddisfacenti; questo allenamento produrrà una piacevole e rasserenante armonizzazione interiore, uno certo senso di equilibrio, un allineamento di livelli (convinzioni, valori, emozioni e scopi) che ci permetterà di tornare a sentirci centrati e coerenti, capaci di fare scelte solide, orientate a ciò in cui crediamo, scelte di senso in direzione di cose per noi davvero importanti, anche quando ci sarà da sbracciarsi e lavorare ancora duro per arrivare a lasciare il nostro piccolo contributo. Sarà forse solo l’inizio ma sarà già quel viaggio di scoperta continua di sé verso mete sempre nuove, condivisibili e nobili.

Buon allenamento!


[1] Questo percorso nasce da una combinazione di elementi di PNL e di Intelligenza emotiva: nello specifico uso i livelli logici di Dilts, la consapevolezza emotiva e la spinta verso scopi alti o nobili.